Libri

Economia della memoria

La memoria è la base della nostra conoscenza e della nostra identità. Ma è anche una delle facoltà messe più a dura prova nella nostra epoca, che trabocca di informazioni affidate a memorie delegate. L’economia della Rete appare allora come un’economia della memoria, in cui vengono duplicate e monetizzate le facoltà fondamentali dell’intelligenza umana. È possibile che le memorie artificiali sostituiscano del tutto quella naturale, fino a disincentivarne l’utilizzo? Quale impatto avrà questa trasformazione sulla nostra conoscenza? Come cambierà la nostra identità, che riposa sui ricordi che costruiscono il Sé? Per affrontare i tanti interrogativi aperti, questo libro propone una ricognizione nell’era digitale, tra le varie forme in cui la memoria viene tradotta in valore e si fa terreno del confronto tra uomo e macchina.

Rubbettino, 2020

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Digitized Labor

Smart Organizations, New Skills, and Smart Working to Manage Companies’ Digital Transformation

Andrea Iapichino, Amelia De Rosa, Paola Liberace
pp. 215-227

The so-called “digital transformation” is giving birth to a complex intertwining of connections, involving both people and smart objects. This paper discusses digital transformation with regard to its implications for organizations and the future of work. First, authors focus on social and technological digital transformation drivers. Thereby, authors point out the profile of the new, “smart organization” and on the related skills called by this transformation. Then, they illustrate TIM’s way, as to 2016, to enact the transition from knowledge to skills.

Springer, 2018

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Contro gli asili nido

Nell’immaginario collettivo l’asilo nido rappresenta la quadratura del cerchio, la soluzione ideale per conciliare lavoro e famiglia e per rilanciare l’occupazione femminile. In realtà, più che di conciliazione, si tratta di una rinuncia: il nido, nato come sostegno ai genitori lavoratori, è sempre più spesso inteso come un sostituto, che ne fa le veci fin dall’età neonatale, per quasi tutta la giornata, per l’intera delicata fase della prima infanzia. Non a caso, storicamente le realizzazioni più compiute del modello di “nido universale” sono state quelle portate a compimento in regimi illiberali. Quali sono allora le alternative? Anticipando le misure che hanno poi effettivamente visto la luce anni dopo – dal “bonus bebè” al lavoro agile -, il libro elabora una proposta di policy in tre step, fondata sulla flessibilità lavorativa e sul sostegno alla genitorialità, economicamente sostenibile e realisticamente fondata sui dati strutturali, congiunturali e antropologici del “modello italiano”.

Rubbettino, 2009

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